Accudire il lievito madre come ho scritto nel mio articolo a tale proposito, è sicuramente impegantivo ma se è vero che la pazienza è la virtù dei forti, questa prerogativa al fine ti può dare delle gran belle soddisfazioni. In più potrebbe essere un modo (molto) alternativo di entrare in contatto con altre persone. Una sorta di social network che scardina ogni tipo di mascheramento. Ho letto nei vari blog qualsiasi sorta di luogo di appuntamento per lo spaccio del lievito madre: "ci vediamo nel piazzale del cinema?" oppure "sai l'uscita dell'autostrada...ci vediamo li?", non ho per fortuna visto appuntamenti al camposanto, che certo sarebbe il luogo meno adatto, se è vero (come è vero) che il lievito madre spacciato potrebbe avere anche 100 anni (e più).

Questo anomalo network si articola grazie ad internet ed a siti specializzati (ad esempio: www.pastamadre.net, www.panenostro.com ) o a blog di appassionati. Per gli adepti (più di 2000 in tutta Italia) non ha importanza la dimensione dell'evento, il luogo o il numero di paste madri spacciate, ma il gesto...gratuito dello spaccio.
La cosa simpatica è che qualcuno da anche un nome alla pasta madre, magari la chiama "maria" così da alimentare l'ambiguità sul fatto di spacciare qualcosa.

Ma dietro a tutto questo ci sono in realtà anche iniziative lodevoli che ripescano le tradizioni del nostro Bel paese Italia, nel quale la sperimentazione in ambito alimentare non ha eguali, come del resto ci viene continuamente riconosciuto in tutto il mondo.

Ma io penso anche a persone con l'ansia di essere sommersi di notte dalla pasta madre...non credete?

Scherzo, ma credo che davvero in Italia, contrariamente a quanto si dice, ci siano delle persone speciali; con grandi slanci di bontà ed affidabili quando prendono un impegno e questo è davvero un bell'impegno.  

L'impegno anche di organizzare un Pasta madre day con tutti gli annessi e connessi, meraviglioso! 

Oppure di tenere viva la tradizione annuale per cui il mattino del Sabato Santo, in alcune chiese urbinati, si benedice e poi si distribuisce il pane fatto con i lieviti madre; una consuetudine delle Confraternite, che da secoli si ripete. La distribuzione avveniva tra a quei Confratelli che avevano contribuito, durante l'anno, alle attività comuni.

Il pane di Pasqua nella tradizione era un pane speciale, un pane bianco, raffinato, un pane fatto per le grandi occasioni, che oggi forse non ha più senso, visto che il pane oggi non serve più a sfamare.
Oggi infatti, si sfrutta questa occasione speciale per condivide simbolicamente il pane, fra  tutti coloro che nei giorni di Pasqua passano da Urbino, non solo tra i Confratelli; un momento per scambiarsi gli auguri di Pasqua, per condividere l'uscita dall'inverno e per raccogliersi in silenzio e preghiera, prima dell'annuncio della Resurrezione.

Lo abbiamo detto in altre occasioni, queste sono le contraddizioni dell'Italico paese, ma sono anche segnali importanti di gente che non ci sta a perdere le tradizioni, che crede nella condivisione, nel confronto anche e soprattutto in momenti difficili. Tra laico e religioso.

Ciao...

 Noemi - By C&M