La musica elettronica ha tracciato nel tempo un suo preciso solco che parte a metà degli anni '70 ed arriva fino ai giorni nostri; suoni nuovi per nuovi generi che a partire dalla definizione di "elettronica" hanno avuto poi declinazioni in tanti e variegati rivoli, in una miscellanea di piacevoli sensazioni. Grazie elettronica.
Com'era la scena musicale all'inizio degli anni '70? I Beatles avevano chiuso e ciascuno iniziava una carriera solista, gli interpreti della "summer of love", Hendrix, Morrison, Joplin se n'erano andati prematuramente, cominciava ad affermarsi il movimento Progressive, il Glam Rock e l'Hard Rock, sorgeva la stella luminose dei Pink Floyd; mentre in Germania stava per nascere un gruppo che avrebbe inciso in maniera determinante sul futuro; l'anno è il 1974 quando 4 ragazzi di Dusseldorf con studi al locale Conservatorio, allievi tra l'altro di Stockhausen, formarono i KRAFTWERK dando inizio alla rivoluzione elettronica che avrebbe influenzato tutta l'Europa e almeno un paio di generazioni di artisti; i Kraftwerk hanno portato l'elettronica nel pop e creato uno stile che prima di loro non esisteva.
La musica elettronica ha fortemente influenzato ad un certo punto della sua carriera anche DAVID BOWIE che in collaborazione con BRIAN ENO ha realizzato la famosa trilogia LOW/LODGER/HEROES che ha influenzato notevolmente gli artisti che nel decennio 75-85 si sarebbero chiamati New Wave: SIMPLE MINDS, ULTRAVOX, HUMAN LEAGUE, NEW ORDER, GARY NUMAN, OMD, DEVO, TEARS FOR FEARS e quelli che ritengo i migliori per continuità e stile, i DEPECHE MODE.
Anche la Disco ha beneficiato della rivoluzione elettronica grazie al genio di Giorgio Moroder che prima in proprio poi come produttore, ci ha fatto ballare con DONNA SUMMER e altri; più tardi altri artisti sfonderanno in pista grazie all'elettronica (FGTH, A-HA, HOWARD JONES).
Negli anni 90, si ha la seconda fase che va sotto i nomi di Techno, House, Trip Hop e Jungle, generi nati nei clubs londinesi e partiti alla conquista del mondo: BJORK, CHEMICAL BROTHERS, MASSIVE ATTACK, MOBY, FAT BOY SLIM, DAFT PUNK, AIR, PORTISHEAD, PRODIGY tra i più conosciuti; in Italia abbiamo avuto i SUBSONICA. Alcuni di loro, alternavano l'attività in sala di registrazione con quella dei DJ Set, veri e propri eventi che catalizzavano l'attenzione del pubblico, alcuni di loro sono diventati produttori richiesti anche dai divi pop, vedi William Orbit, produttore del suono di Ray of Light di Madonna.
E poi sono arrivati i RADIOHEAD, che hanno modificato il loro stile iniziale a partire dal quarto disco (KID A) riducendo sempre di più l'utilizzo di strumenti tradizionali per costruire melodie elettroniche rarefatte.
Oggi il genere sembra in fase di stanca, la tendenza sembra andare verso la contaminazione con generi tradizionali (GORILLAZ, TV ON THE RADIO, KASABIAN), ma l'elettronica è sempre presente come testimonia il successo dell'ultimo disco dei DAFT PUNK.
DISCOGRAFIA CONSIGLIATA:
KRAFTWERK – AUTOBAHN; TRANS EUROPE EXPRESS
SIMPLE MINDS – SONS AND FASCINATION; NEW GOLD DREAM
ULTRAVOX – VIENNA
NEW ORDER – POWER CORRUPTION&LIES
DEPECHE MODE – A BROKEN FRAME; BLACK CELEBRATION; VIOLATOR
BJORK – POST
MOBY – PLAY
MASSIVE ATTACK – BLUE LINES; PROTECTION; MEZZANINE; HELIGOLAND
PRODIGY – THE FAT OF THE LAND
CHEMICAL BROTHERS – DIG YOUR OWN HOLE
AIR – MOON SAFARI
PORTISHEAD – DUMMY
DIGITALISM - DIGITALISM
RADIOHEAD – KID A
@aleagnolo - By C&M
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