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Categoria: Scorci d'Italia
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Benevento: città antica e carica di storia, che si è saputa spesso rigenerare nel tempo, ma con occhio attento alle sue tradizioni e curando i suoi beni, fatti di: natura, monumenti ed alimentazione.  Visitando la città, non mancano poi piacevoli  sorprese culinarie che completano il quadro di una tradizione protesa verso il futuro.

Benevento, storica città del Sannio, in precedenza aveva il nome malaugurante di Maleventum. 

A conferma che quell'area potesse essere di "malum eventum", furono le sconfitte che i Romani dovettero subire ad opera dei Sanniti, sfociate per ultimo in un famoso ed umiliante rito, detto delle "forche Caudine" dal luogo dove avvenne, cioè Caudium: dopo la sconfitta i legionari Romani dovettero passare sotto un arco composto dalle lance nemiche in maniera tale da costringere ogni soldato a piegare la schiena.

Il nome Beneventum nacque solo quando i Romani riuscirono a domare finalmente i nemici a seguito della vittoria ottenuta nel 275 a.C. su Pirro, re d' Epiro, famoso per la sua discesa in Italia con gli elefanti, alleato allora dei Sanniti.

ArcoTraianoBeneventoroccaDeiRettori

Posta su una conca circondata da colline, la città si trova a circa metà tra mar Tirreno e mar Adriatico, nell'entroterra appenninico della Campania, su un territorio piuttosto ondulato. L'altezza media sul livello del mare è di 135 metri, con variazioni che vanno da 80 a 495 m. Questa posizione gli conferisce un ottimo clima, per cui l'umidità media, anche d'estate non supera i 60%.
Di fronte vi si trova il massiccio del Taburno Camposauro, la cui vista disegna una curiosa sagoma di donna distesa, che D'Annunzio battezzò: "Bella dormiente del Sannio".Bella-dormiente-del-Sannio

Oggi la città si presenta molto curata e passeggiandovi per le vie si nota un percorso storico tracciato da monumenti ed edifici che arrivano fino ai giorni nostri; d'altronde la storia di Benevento è attraversata da vari momenti di ricostruzione, a dimostrare la tenacia dei suoi abitanti che gli ha tra l'altro fatto guadagnare un'alta onorificenza, la Medaglia d'Oro al Valor Civile nel 1965.

RistoranteNunzia3E' passeggiando tra le vie di Benevento che ad un certo punto, grazie alle indicazioni forniteci da alcuni passanti, abbiamo trovato il nostro "posticino" ideale. Si tratta della Trattoria da Nunzia, che abbiamo scoperto essere ormai un must per chi passa da qui.

È proprio il classico caso di tradizione che si fonde con l'innovazione, di un passaggio di consegne virtuale tra la "padrona di casa", Nunzia appunto, ed Antonio suo figlio che completa il servizio gastronomico con un puntuale supporto enologico (è forse un degustatore o addirittura un sommelier?!).
L'accoglienza è singolare e simpatica: Nunzia vi riceve come una persona di famiglia...una "zia", tant'è che la prima cosa che gli dico (viste le mie origini Campane) è: "ma lo sa che assomiglia a mia zia Carmela?". Si riserva una sedia ad ogni tavolo e si siede con te per snocciolarti il menù, non scritto, segnando su un taccuino le tue scelte. Mentre fa quest'operazione ti diletta amabilmente con batture in dialetto (comprensibile) e con dettagli relativi ai vari ingredienti dei piatti: "stamattina sono andata presto dal nostro fruttaiol' (il fruttivendolo) per pigliare e friariell' (i famosi broccoli di rapa)". Ed ogni tanto, durante il pasto, si intrattiene con i commensali per sapere se è tutto a posto. L'atmosfera è quindi famigliare ma professionale, l'ambiente è accogliente e curato, la cucina è tradizionale anche negli ingredienti che si distinguono per genuinità e cura nella preparazione.

 RistoranteNunziaRistoranteNunzia1

Consiglio il menù che ho consumato: per primo lo "scarpariello", un piatto semplice della cucina campana, che prende il nome dalla sua origine popolare; si trattava del pranzo veloce che si preparavano gli scarpari appunto (i calzolai). Spaghetti alla chitarra con pomodoro fresco e molto basilico. Un piatto imperdibile.... chi lo prova ci ritorna.

Di secondo non potevo che assaggiare la salsiccia con i friarielli, anche questo un piatto popolare preparato con salsiccia di maiale nero casertano (un'eccellenza che si sta recuperando) e le verdure dell'orto. Il tutto annaffiato con un ottimo Aglianico del Taburno.
E per finire nu bell' babbà ed uno strega, liquore digestivo del luogo, riconosciuto per il suo colore giallo, conferitogli dallo zafferano, principale ingrediente utilizzato.
Ultima piacevole sorpresa, il conto: intorno ai 25 euro.

 

Noemi - By C&M

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