Dopo il boom economico, un giorno all'improvviso, a tradimento, si cominciò a parlare di austerity: giorni di panico e rabbia per gli adulti, che imprecavano contro la "crisi energetica" dovuta all'aumento del prezzo del greggio. All'inizio, la domenica vennero chiuse le città al traffico, poi nacque l'idea delle targhe alterne; in pratica una domenica potevano viaggiare solo le targhe pari e la domenica successiva solo le targhe dispari.
2 dicembre 1973: austerity, quello sconosciuto.
Giacomo si alza come tutte le domeniche, felice di essere a casa con i suoi genitori ed il fratellino più piccolo. Ma quello non era un giorno come gli altri, non era la solita domenica felice con il pranzo speciale del mezzogiorno e la tanto sospirata passeggiata nel pomeriggio, per andare a Milano magari a vedere un film.
No, era la prima domenica del blocco del traffico nelle città.
L'aria in casa era tesa, nessuno avrebbe voluto rinunciare al giro in macchina per arrivare al cinema "Ducale", ma purtroppo la legge è legge e allora ci si deve adeguare.
Certo non si può andare in centro con il taxi (l'unico tipo di auto che poteva circolare), costa troppo...e allora si ritorna ad usare i mezzi pubblici, come si faceva quando nessuno si poteva permettere la "macchina".
Ma questa rinuncia, che all'inizio poteva sembrare un'ingiustizia, alla fine fu un modo per rivedere le persone per strada, nel vero senso della parola.
La situazione a tratti poteva sembrare surreale, gente che viaggiava con i mezzi più disparati dove di solito erano le macchine a farla da padrone: dai calessi al cavallo, dal tandem ai pattini, tutti si erano attrezzati come meglio potevano.
Giacomo all'inizio era un po' spaesato, ma poi cominciò a piacergli quella sensazione di libertà, che gli permetteva di camminare per strada senza pericolo; e anche i suoi genitori apprezzarono quella passeggiata "diversa", un ritorno alle origini in un certo senso.
In quel vagare senza meta per il centro di Milano, la coincidenza volle che Giacomo incontrasse alcuni suoi amici, di scuola e non, e allora la felicità arrivò a mille. Rincorrersi sotto la grande galleria vicina al Duomo e scivolare sul pavimento in equilibrio precario, fino a cadere. Fermarsi davanti al negozio di modellismo a bocca spalancata dallo stupore. E finalmente fermarsi a gustare una cioccolata calda con la panna.
Una domenica nata male si rivelò per tutti una bella e sorprendente avventura; l'appuntamento era per la domenica successiva e per le domeniche a seguire.
L'austerity finì ufficialmente il 26 maggio 1974, ultimo giorno di targhe alterne. Così com'era arrivato all'improvviso se ne andò...almeno per Giacomo ed i suoi coetanei, senza capire fino in fondo cosa davvero fosse questa crisi energetica.
Con lei qualche giorno dopo fini anche l'anno scolastico.
Dopo un campionato di calcio che incoronò la Lazio campione d'Italia, a sorpresa, tutti erano in attesa del campionato del Mondo.
L'Italia si presentava con tutti i requisiti per fare bella figura, non fosse altro per il ricordo del campionato del '70 dove era uscita a testa alta, buona seconda (dietro al Brasile di Pelè), ed aver dato vita ad una semifinale indimenticabile come quella con la Germania...ma non andò assolutamente bene: usciti dopo il solo girone di qualificazione, faticando con uno sconosciuto Haiti (ci segnarono per primi in una partita per fortuna finita 3 a 1 per noi) ed eliminati dalla Polonia.
Di quel mondiale rimase solo l'immagine di un Chinaglia "maleducato" che mandò a quel paese il commissario tecnico di allora (Ferruccio Valcareggi), per essere stato sostituito al decimo del secondo tempo, proprio nella partita con Haiti. È forse lì che onore e patria cominciarono a barcollare ed i calciatori smisero di cantare l'inno all'inizio delle partite?!
Fine 5° puntata
Luigi - By C&M