Tutti gli anni ad ottobre, fuori dalle scuole c’era un imperdibile appuntamento: l’album delle figurine Panini. Un nome ed una garanzia per i bambini (di allora), anche se quel nome evocava un’involontaria ilarità dovuta al fatto che alla voce: “panini” subito veniva associato “Poldo” di Braccio di ferro.
Anche quel 1° ottobre 1971 Giacomo non vedeva l'ora di tornare a scuola (si, perche' la scuola iniziava inesorabilmente il 1° di ottobre), sia per rivedere i suoi amati compagni con i quali condividere le avventure delle vacanze, sia perche' anche quell'anno la "Edizioni Panini Modena" avrebbe pubblicato il nuovo album di figurine dei calciatori e...anche nel 1971 non venne deluso.
L'album delle figu'
La voce corre veloce: ”Domani arriva il signore delle figu', si delle figu' Panini”. Ed infatti come d’incanto il giorno dopo, fuori dalla scuola appare il “signore” delle figu'.
La prassi è semplice, lui arriva con un furgone pieno di album da riempire e tanti pacchetti di figurine. Distribuisce ad ogni bambino interessato (quasi tutti) un album ed un pacchetto di prova (oggi si direbbe: una demo) ed il gioco è fatto. Per tutto l’anno scolastico, che corrisponde più o meno alla durata del campionato di calcio, i bambini sono impegnati e la Panini si assicura dei clienti.
A dire il vero il fatturato potrebbe essere anche più alto ma il bello del periodo delle figu' è proprio quello di scambiarsele e giocarsele con i compagni, così da creare una rete di conoscenze (proprio come oggi, ma reale) e nello stesso tempo divertirsi…con poca spesa. La mamma ti da poche decine di lire alla settimana che subito vengono (ben) spesi in pacchetti di figurine...si strappa la parte superiore del pacchetto e ne esce un buon odore di stampa e colla; si sfilano le quattro figurine contenute e...magia: c'è una figu' difficile!
Celo, manca, celo, celo, manca, spesso per le strade questo è il dialogo surreale che si sente. Si tratta appunto di bambini che si scambiano le preziose figure dei calciatori che la Panini sapientemente centellina all’interno dei pacchetti.
Così alcuni dei calciatori, magari non tanto famosi per la loro carriera, diventano famosissimi tra i bambini perché cosidetti “difficili” (da trovare); Pizzaballa, portiere del Verona negli anni 70, diventa un Nome che rimbalza sulla bocca di tutti perché non si trova e chi ce l'ha doppio può scambiarlo anche per 100 figurine. La borsa importante a quei tempi era questa, non quella di New York...almeno per Giacomo e company.
Giacomo è molto impegnato con i suoi amici ed in particolare con il suo amico del cuore Antonio (Tony) a fare strage tra le compagnie dei quartieri adiacenti. I giochi sono parecchi: lontananza (a chi lancia la figurina più lontano), muretto (a chi sovrappone la propria figurina a quella del proprio avversario), schiaffo (a chi con uno schiaffo battuto di fianco, riesce a far girare il mazzetto di figurine messe in palio). Ma il gioco dei giochi, quello che ti può far sbancare il tuo avversario è “alfabeto”; bambini che viaggiano con mazzi di centinaia di figurine e che tornano a casa desolati con una quantità residuale a causa di un fortunato (e furbo) avversario che con qualche decina di figurine ha sbancato.
Oggi non è la giornata di Giacomo: ha perso tutte le figurine e oltretutto le ha prese (le botte) perché nella foga di giocare non si è accorto dell’ora e la mamma gli è andata incontro sulla strada tra casa e scuola, un disastro (e a casa…cucchiarella!).
Alfabeto: Il gioco consiste nel girare la prima figurina in alto e leggere la prima lettera del cognome del calciatore e così anche il tuo avversario. Il primo che trova la stessa lettera pronunciata dall’avversario, gli vince tutte le figurine che fino a quel momento ha girato.
Queste sono le figurine moderne, quelle autoadesive. Basta staccare la pellicola posteriore che protegge la superficie collata, appoggiarne sapientemente un angolo nel corrispettivo spazio dell’album, stendere la figurina ed il gioco è fatto. Certo non sempre la figurina risulta centrata ma chissene… l’importante è riempire l’album. Prima c’erano le celline, dei triangolini biadesivi con i quali fissare la figurina di cartoncino dai quattro angoli e prima ancora (negli anni sessanta, ai primordi delle Panini), la coccoina, una colla tanto profumata che veniva voglia di mangiarla. Altri tempi.
Si ma, alla fine dell’anno di album completati ce ne sono ben pochi e per questo si favoleggia di bambini che per finirlo hanno mandato un vaglia alla Panini che di contro gli ha spedito le figurine mancanti…si ma vuoi mettere il gusto: tentare di finirlo senza aiuti, non riuscirci e riprovare l'anno dopo?
Fine 3° puntata
Luigi - By C&M