Stampa
Categoria: Notizie dal fronte
Visite: 1835

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

LA CANDELORA - TRA CRISTIANESIMO E PAGANESIMO

Il 2 febbraio si festeggia il giorno della Candelora, festa cattolica dove si benedicono le candele. Secondo il Vangelo di Luca, infatti, proprio in questo giorno Simeone definì Gesù "luce per illuminare le genti", durante la presentazione dello stesso Cristo al Tempio di Gerusalemme. La ricorrenza, in realtà, aveva già origini ben radicate in altre culture: nell' antica Roma, ad esempio, si festeggiavano "i lupercali", e nella tradizione celtica era presente una celebrazione molto simile, chiamata "imbolc". Ciò che queste festività hanno in comune è  che segnava il passaggio dall'inverno alla primavera, tra il buio ed il risveglio della luce. 

La Chiesa Cattolica, quindi festeggia la presentazione di Gesù al tempio. E' denominata anche "festa della purificazione di Maria" perchè l'usanza ebraica imponeva alle donne che avevano partorito un figlio maschio, di recarsi giornalmente e per quaranta giorni al Tempio per purificarsi, in quanto considerate "impure". Certo, sarebbe molto difficile concepire un simile rituale al giorno d'oggi.

presentazione-di-gesu-al-tempio-giotto

La festa della Candelora anticamente veniva celebrata il 14 febbraio, ossia quaranta giorni dopo l'Epifania. Attualmente, 40 giorni dopo la nascita di Gesù bambino, (25 dicembre) e quindi, il 2 febbraio.

E' certo che si tratti di una festa di purificazione ed espiazione: le similitudini con gli antichi riti romani sono molteplici:

la festa chiamata "Lupercalia", era celebrata dal 13 al 15 febbraio, giorni considerati nefasti poichè erano il culmine dell'inverno e la fine dell'anno, visto che per gli antichi romani il nuovo anno iniziava il 1° marzo.

Il nome del mese di febbraio deriva dalla parola latina FEBRUATIO in quanto gli antichi romani denominavano FEBRUE le espiazioni. Il mese di febbraio fu quindi dedicato alla purificazione; durante le celebrazioni si effettuavano vari riti tra i quali anche quello detto del "Lucernare", ovvero venivano accese fiaccole che illuminavano a giorno la città. Tale rito trae origine dall'usanza descritta da Egeria recatasi in Terra Santa, durante la quale la gente si radunava nella grotta denominata "anastasis" e, dopo aver acceso lampade e ceri che illuminavano giorno e notte la grotta, recitavano salmi ed inni.

Ci sono due ipotesi sul perchè queste giornate venissero chiamate "I Lupercali": la prima è che fosse una festa in onore del dio Lupercus protettore delle greggi dall'attacco dei lupi; la seconda è che fosse per ricordare l'allattamento di Romolo e Remo da parte della Lupa. 

lupercalia-bassorilievo

romolo-remo

Verso la fine del 500 d.C. la festa dei Lupercali era ancora celebrata, benchè ormai la popolazione fosse per la maggior parte cristiana. Così, per bandire definitivamente i riti pagani, Papa Gelasio I, abolì la festività istituendo la festa cristiana della Candelora. 

 

Detti e proverbi

Praticamente in ogni regione d'Italia c'è un detto legato al giorno della Candelora ed alcuni si contraddicono.

Il primo proverbio fu probabilmente latino: "si purificati o nivibus - Pasqua floribus. Si purificati o floribus - Pasqua nivibus", cioè: se il giorno di purificazione (2 febbraio) è nevoso - la Pasqua è bella. Se il giorno di purificazione è sereno - Pasqua con neve.

In Romagna: "se piov par zariola, quaranta dé l'inveran in z'arnova", cioè: se piove per la candelora, si rinnovano quaranta giorni d'inverno.

In Toscana: "pella 'andelora se pioe o se gragnola dell'inverno semo fora, ma se sole o solicello semo ancor in mezzo a'iverno", cioè: per la candelora se piove o grandina siamo fuori dall'inverno, ma se c'è il sole siamo ancora in mezzo all'inverno.

In Veneto: "de la Madona Candelora de l'inverno semo fora, ma se xè piova e vento de l'inverno semo drento", cioè: dalla festa della Madonna della candelora siamo fuori dall'inverno, ma se piove e c'è il vento, siamo ancora in inverno.

In Puglia: "de la candelora, ogni aceddu fa la cova", cioè per la candelora ogni uccello fa la cova.

In Campania: "a Cannelora vierno è fora! Risponne San Biase: vierno mò trase! dice a vecchia dint' a tana: ...nce vò 'nata quarantana! Cant' o monaco dint' o refettorio: tann' è estate, quann' è Sant'Antonio", cioè: alla candelora l'inverno è finito! Risponde San Biase: l'inverno ora inizia! Dice la vecchia dentro la tana: ne mancano ancora quaranta! Canta il monaco da dentro il refettorio: è estate quando arriva Sant'Antonio. (S.Antonio da Padova il 13 giugno)

In alcuni luoghi il giorno della candelora viene invece chiamato GIORNO DELL'ORSO, perchè, come dicono alcuni proverbi, se l'orso si sveglia dal letargo ed esce dalla tana, valuta se sia il caso o no di uscire; se è bello esce, fa asciugare il giaciglio e poi rientra per continuare il letargo.

Detto Piemontese: "se l'ors a la siriola la paia a fa soà, ant l'invern tornom a antrà", cioè se l'orso alla Candelora fa saltare la paglia, si rientra nell'inverno.

Negli Stati Uniti ed in Canada viene celebrato il giorno della marmotta, il "Groundhog day". L'origine della festa è simile a quella europea:  festa della luce. Anche il proverbio assomiglia al nostro detto piemontese dell'orso: se la marmotta esce dalla tana e non vede la sua ombra per colpa delle nuvole, l'inverno è finito. Ma se vede la sua ombra perchè il tempo è bello, si spaventa e ritorna in fretta nella tana, perchè l'inverno continua.

 

La Candelora in cucina

Per quanto riguarda la cucina, il giorno della  Candelora viene legata al cibo probabilmente solo in Francia: infatti il 2 febbraio è il giorno delle crepes. Vengono servite in tutti i modi e c'è la credenza popolare che, per fare avverare un desiderio, lo si debba esprimere tenendo stretta nella mano destra una moneta d'oro, mentre si volta la crepe nella padella.

crepe-cioccolato

L'usanza di cucinare le crepe proprio il 2 febbraio si ricollega a Papa Gelasio I, colui che istituì la festa. La storia narra che il Papa, incontrando dei pellegrini provenienti dalla Francia, li sfamò offrendogli delle sfoglie di pasta fritta che loro chiamarono "crepes", dal latino "crispus", cioè arricciate. Da allora, per ricordare il gesto del Papa, le crepes divennero il cibo simbolo della giornata della Candelora.

Per consultare le ricette delle crepes, vai alla sezione Cakes. Ad esempio puoi trovare:

- Crepes senza uovo                  Crepes - ricetta base                  - Crepes senza glutine                    

crepes-marmellata           crepes                        crepes-fragole-panna

 

Un ultimo riferimento anche al vino: "se per la Candelora il tempo è bello, molto più vino avremo che vinello". 

Speriamo bene!

 

Noemi - By C&M 

 

Lascia i tuoi commenti

Posta commento come visitatore

0
Invalid template file /web/htdocs/www.cakesandmore.it/home/components/com_komento/themes/kuro/comment/famelist.php
Powered by Komento